Come stai? Il Festival dei diritti umani e la salute mentale

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Sabato 9 aprile abbiamo partecipato all’iniziativa di lancio del Festival dei Diritti Umani – Milano organizzato presso lo spazio Zona K all’Isola, a due passi dal nostro studio di via Borsieri 12. Durante la mattinata, trasmessa in streaming video, abbiamo avuto modo di scoprire cosa ci proporrà il Festival dal 3 al 6 maggio con interventi di Massimo Cirri, giornalista radiofonico e psicologo; Anita Pirovano, presidente del Municipio 9 di Milano e promotrice del “bonus psicologo” per i giovani dai 10 ai 25 anni della zona; Filippo Sensi, parlamentare che ha incalzato il Governo per rendere il bonus realtà.

Tra gli ospiti, i fotografi Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, di recente tornati dal confine tra Polonia e Ucraina e Damiano Rizzi, presidente dalla Fondazione Onlus Soleterre.

Ma la cosa più interessante e coinvolgente, almeno per noi, è stato incontrare ragazze e ragazzi di alcune delle decine di scuole che abbiamo accompagnato alla produzione di podcast dedicati ai diritti umani. Nei mesi passati abbiamo avuto l’opportunità di lavorare, sempre a distanza, con centinaia di studenti che si sono cimentati nel racconto radiofonico per far sentire forte la propria voce.

Venerdì sera, prima della presentazione, ci siamo concessi un incontro speciale con le ragazze, i ragazzi e le fantastiche insegnanti dell’IP Modugno di Conversano (BA). Dopo chiacchiere, complimenti, pacche sulle spalle, ci siamo chiusi in studio per farci raccontare l’esperienza radiofonica a scuola. Per produrre il podcast, che parla proprio di salute mentale dei più giovani dopo pandemia e lockdown, la classe ha avviato un percorso di condivisione, molto intima, mettendosi in gioco e scoprendosi più vicini di quanto immaginassero.

ip modugno in radio

È una richiesta di ascolto quella che ci hanno consegnato, un dovere e un impegno a cui tutto il mondo adulto deve sentirsi chiamato: genitori, insegnanti, educatori…

Annarita: “siamo stati noi stessi, abbiamo mostrato quel che di solito non mostriamo. Noi vorremmo solo essere ascoltati e capiti. Questo ha fatto si che diventassimo una classe più unita. Per realizzare il podcast abbiamo fatto un’assemblea di classe e abbiamo raccontato tutto di noi”

Partendo dalla diretta in studio e dalle interviste che la classe ha realizzato a fine presentazione del festival è venuta fuori una bella puntata di “La pillola va giù” che vi suggeriamo di ascoltare. Perché è quello che ci chiede una generazione che più di tutti ha subito restrizioni e stigmatizzazioni in questa era pandemica.

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