Primo Forum Territoriale per Cambiare l’Ordine delle Cose – il podcast

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Diritti civili
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L’audio integrale Primo Forum Territoriale per Cambiare l’Ordine delle Cose di sabato 3 febbraio al Circolo Arci La Scighera. Una giornata di partecipazione per elaborare proposte di cambiamento partendo dall’idea che il fenomeno migratorio non sia un’emergenza ma l’occasione straordinaria che la contemporaneità ci offre per rimettere in discussione il “nostro” ordine delle cose.

Con Nicoletta Dentico (Banca Etica), Carlo Devillanova (Università Bocconi), Tommaso Frattini (Università Statale di Milano), Pietro Massarotto (Naga), Livio Neri (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), Selam Tesfaye (Nessuna Persona è Illegale) e tante e tanti da  interessati a partecipare.

Fin da agosto scorso il NAGA, insieme a Medici Senza Frontiere Amnesty International, Banca Etica e MEDU – Medici per i Diritti Umani abbiamo collaborato alla diffusione e promozione del film di Andrea Segre “L’ordine delle cose”.

In modo inatteso, la diffusione del film ha portato al nascere spontaneo di moltissime richieste di attivazione e partecipazione. Con l’idea di far incontrare e confrontare tutte queste volontà è stato organizzato a Roma, il 3 dicembre, il forum nazionale sulla cd. questione migratoria “Per Cambiare l’Ordine delle Cose”, al quale hanno partecipato circa 700 persone provenienti da moltissimi territori italiani. Il confronto che si è sviluppato in quella giornata ha portato alla redazione di un manifesto condiviso, da intendersi come una base comune da cui partire per sviluppare, integrare e modificare le proposte in esso contenute.

Il forum non è una struttura stabile nazionale né un coordinamento, si tratta piuttosto di una rete flessibile e aperta di soggetti che si sono posti l’obiettivo di coinvolgere più soggetti possibili, realtà associative e singoli/e, in tutta Italia per elaborare proposte concrete di cambiamento politico, partendo dall’idea che il fenomeno migratorio non sia un’emergenza ma l’occasione straordinaria che la contemporaneità ci offre per rimettere in discussione il “nostro” ordine delle cose.

La domanda che è sorta in esito alla giornata del 3 dicembre è stata per quasi tutti la stessa: “adesso cosa facciamo?”

Dunque, si è pensato di allargare il più possibile la partecipazione e la condivisione con l’organizzazione di più forum territoriali che rendano possibili l’incontro del maggior numero di persone e realtà, tutte con il medesimo scopo – contrastare la marea montante del razzismo – e con la convinzione che i diritti, i sentimenti e il futuro dei cittadini italiani non siano affatto disgiunti né contrapposti a quelli dei cittadini stranieri; anzi.

Perché cambiare l’ordine delle cose è necessario, urgente e possibile.

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