Genova 2001 – il racconto corale della radio

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Shareradio
Diritti civili
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Alcuni di noi vent’anni fa erano a Genova, qualcunə con le tute bianche e qualcun altrə con la rete Lilliput. Altri non erano a Genova ma seguivano con apprensione quel che stava accedendo. Ancora qualcunə era troppo giovane per sapere cosa stava accadendo ma negli anni a venire ha ritenuto quel momento storico fortemente formativo per il proprio percorso politico e di vita.

Piero Scaramucci di Radio Popolare ha riassunto con estrema lucidità, dallo studio radio allestito proprio a Genova nelle giornate del G8, quel che stava accadendo:

È troppo quello che è successo e che sta ancora succedendo, è una scelta forte, brutale, lucida: un cambio radicale di politica che cancella alcuni cardini della democrazia. Sono arrivate a Genova 200.000 persone, una marea di persone che vogliono un mondo più giusto, più pulito, più libero, sottratto al cinico profitto delle multinazionali. Gente che soffre ogni giorno gli effetti della globalizzazione liberista, gente che si ribella all’idea di vivere sulle sofferenze del terzo mondo. 200.000 persone belle e nella stragrande maggioranza profondamente pacifiche. Il diritto a manifestare è stato negato senza divieti formali ma nei fatti, con gelida arroganza. Questo ha un nome: stato di polizia. Non diritti ma ordini dall’alto e disprezzo per le idee, le proposte, la democrazia. I diritti costituzionali non sono sospesi, da oggi alcuni di questi diritti sono aboliti. Eppure dobbiamo dire che gli anti Global oggi hanno affrontato una prova del fuoco in decine di migliaia con fermezza, civiltà, nervi saldi. Hanno affrontato e stanno affrontando in questo momento il disordine freddamente costruito e ora sanno quanto la lotta anti Global è difficile, più difficile di quanto si pensasse, ma tuttavia necessaria e possibile.

Ci siamo trovati in tante e tanti ieri, 20 luglio, anniversario dell’omicidio di Carlo Giuliani, nel cortile di via Borsieri 12, per condividere ricordi, stati d’animo, punti di vista. Un tentativo di rielaborare un momento storico in cui abbiamo preso coscienza di non essere assolutamente liberi, che i diritti non sono garantiti ma vanno difesi, reclamati, praticati ogni giorno contro l’ingiustizia sociale.

Nel corso dell’emozionante diretta le testimonianze di tanti e tante, oltre ai collegamenti con Genova (grazie a Martina Tisato del gruppo Makaja, oggi operatrice di Comunità Nuova, e Michele Spreafico aka Junior Sprea di Radio Piazzetta); l’intervista tratta da “La rivoluzione non è che un sentimento. Venti interviste a vent’anni dal G8 di Genova”, a cura di Archivi della Resistenza realizzata da Anais Poirot Gorse; la testimonianza di Laura Rosina che oggi è cooperante all’estero; il Mashup di Marco Secondin; alcuni brani delle dirette di Radio Popolare.

Avremmo voluto ascoltare insieme anche “Genova per tutti – venti anni dopo il G8” il prezioso lavoro audio documentario scritto e realizzato da Mauro Pescio e Daria Corrias per RAI Radio 3 ma non ne abbiamo avuto il tempo, sommersi dal bisogno di parlare, confrontarci, trovare un senso a vent’anni di distanza.

Grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno deciso di raccontarsi, a chi è passato ad ascoltare ed abbracciarci, a chi ci ha ascoltato a distanza inviando commenti e domande su whatsapp.

È stato un momento importante, che speriamo di ripetere l’anno prossimo, per custodire con cura le memorie e trovare anticorpi all’ingiustizia che ancora oggi non siamo riusciti a debellare.

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