da Milano a Mauthausen:
nove municipi per la memoria (seconda parte)
Ma cosa intendevano i nazisti con il termine “stuck”?
Che futuro ti aspettava se eri etichettato come “non rieducabile”?
Al presente cosa significa ridare il nome ad un ex deportato?
Dove andiamo se proviamo ad attualizzare l’olocausto di oltre 70 anni fa?
Domande a cui è difficile, ma non impossibile, dare delle risposte.
Ecco la seconda parte della testimonianza di alcuni dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa.
Buon ascolto.
Ai microfoni Zakaria, Francisca e Denise
Per domande, proposte, suggerimenti sul tema in oggetto potete scrivere a:
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