STÜCK – L’emozione dell’olocausto in mostra

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Shareradio
Cultura metropolitana
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Un viaggio, una mostra, un video

Un gruppo di 10 giovani dai 15 ai 20 anni ha realizzato un percorso educativo, condotto dagli educatori del CDE CretaAzione Solidale e del CD Giambellino – Comunità del Giambellino, che li ha portati ad affrontare un viaggio per visitare i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Al ritorno si è sviluppato un lungo percorso di rielaborazione che ha dato vita alla mostra dal titolo “Stück”.

stuck mostraAll’inizio erano dieci ragazzi e un treno pieno di gente. Destinazione: Cracovia.
Potrebbe essere un treno qualsiasi, invece questo treno si chiama “Treno della memoria”. Ferma a Cracovia, ma la vera destinazione del viaggio è Auschwitz. La tentazione di fare un’analogia coi treni che andavano davvero ad Auschwitz è forte, ma nella realtà non potrebbe esistere niente di più diverso. Quei treni e questo treno non hanno assolutamente niente in comune.
Il treno ferma a Cracovia, è un treno lunghissimo. A Cracovia si scende, un pullman porta ad Auschwitz.

All’inizio è tutto qui.
Poi i dieci ragazzi tornano a casa e si trovano a fare i conti con un ricordo. Una memoria. Una memoria che solo a tratti è dolorosa, ma di sicuro è molto ingombrante. Bisogna trovarle un posto. I dieci ragazzi fanno un altro viaggio, questa volta fra le colline del Piemonte, alla ricerca del contenitore adatto. E lì, tra la nebbia e le viti, lo trovano. E non è un contenitore ermetico, pensato per conservare e basta: ha un’entrata, un percorso, un’uscita. Conserva e racconta e trasmette quella memoria troppo inconcepibile e incommensurabile per essere racchiusa nei pensieri di uno di loro. Conserva e racconta e trasmette, in una parola: mostra.

Il titolo della mostra è “Stück”, che in tedesco significa “pezzo”. Nel linguaggio distorto dei Nazisti “Stück” significava “prigioniero”. I prigionieri nei campi non erano persone, erano pezzi. Non erano neanche ebrei, dissidenti, zingari, omosessuali, disabili. Erano tutti pezzi.
Un uomo, un pezzo, una donna, un pezzo, un bambino, un pezzo. Un pezzo, un pezzo.
Un pezzo, due pezzi, tre pezzi, quattro pezzi, cinque pezzi, sei pezzi, sette pezzi, otto pezzi, nove pezzi, dieci pezzi.
Sei milioni di pezzi.

Mostra collettiva a cura di Alessandro Corbo, Andrea Dall’Oca, Andrea Pasotti, Caterina Lo Presti, Giuditta Alessandri, Giulia Iovine, Margherita Protti, Mohamed Boughanmi, Niccolò Casens, Teresa Guerrero.

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