Le finestre sul cortile: un programma per le case popolari

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Shareradio
Cultura metropolitana
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Alfredo vive solo con il suo bassotto Jack, Rossana sta scrivendo un libro, Tiziana da consigli per cucinare piatti veloci. Un mondo di voci, quello degli abitanti delle case popolari, diventerà il centro di questo nostro nuovo progetto curato, in particolare, da Federica Verona, Alberto Nigro, Nicola Mogno e Anais Poirot Gorse. Una collaborazione quella tra Super il festival delle periferie e Shareradio già consolidata con il progetto Cambiare Faccia e che, grazie alla collaborazione con MM e al contributo dei fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese, diventerà ancora più solida con questa nuova esperienza.

TUTTE LE PUNTATE

Ma perchè nasce la Finestra sul cortile? 

In questi giorni di quarantena dove siamo tutti costretti in casa, per evitare che il contagio si diffonda, troviamo molti modi per occupare il nostro tempo. Sui social spopolano storie di quotidianità, dai balconi si lanciano iniziative sociali e nascono progetti di coesione. Quello che però emerge in maniera forte è che, in questo momento che ci unisce dal punto di vista della condizione storica che viviamo e delle rinunce che tutti dobbiamo fare, non tutti hanno la fortuna di avere case grandi in cui allenarsi per non perdere la forma, la possibilità di fare la spesa e riempire la dispensa, oppure la possibilità di avere grandi terrazzi o cortili per fare uscire i propri figli. “La finestra sul cortile” vuole essere un programma radiofonico per raccontare la vita delle case popolari in questi giorni di quarantena, con lo scopo di coinvolgere gli abitanti e raccontare il loro mondo quotidiano facendolo incontrare con alcuni contributi esterni. Un modo per provare a raccontare la storia sommersa di Milano, lontana dai giornali, dai social network, provando a mettere al centro l’umanità delle case popolari come valore prezioso nel piano di una crisi sociale, valorizzando il mutuo aiuto, la socialità e la forza dell’unione che in queste case troveremo. L’idea è quella, in pratica, di portare un contributo alla loro quotidianità provando a valorizzarne pratiche di condivisione, storie di vita, storie dei luoghi ed esperienze collettive. In ogni puntata, che si svolgerà una volta a settimana sui canali di Shareradio, verranno intervistati 4/5 abitanti e, a seconda dei temi che si tratteranno di volta in volta, verranno coinvolti degli ospiti che potranno portare dei contributi esterni raccontando: progetti solidali nati in questi giorni come la spesa sospesa o la produzione di mascherine per i quartieri, notizie aggiornate e utili, servizi, strumenti per la scuola, suggerire delle attività per riempire la giornata per sé e per i propri figli.

Ad intervallare gli interventi un palinsesto musicale che spesso sarà definito dalle dediche che gli ascoltatori faranno in diretta ma anche dei momenti di lettura o di teatro. Molti saranno i temi che si affronteranno, dalla noia, alle idee, al futuro, alla storia dei cortili, alle storie delle persone con l’idea di costruire una grande narrazione collettiva. Si lanceranno temi capaci di evitare la polemica ma utili a rilanciare dibattiti costruttivi anche per il futuro. Ci saranno, poi, vari contributi esterni in forma di pillola, dalla lettura dei libri a cura de La libreria del convegno, alla scoperta di cosa si può fare con le app gratuite guidati dalla bella voce di Maria Vittoria Alfieri, Xabier Iriondo racconterà come costruire uno strumento con quello che si ha in casa e Filippo Romano lancerà un corso di fortografia e molti altri saranno i contributi che arriveranno dal gruppo di Super. La radio si farà, per ovvi motivi, a distanza attraverso la registrazione di telefonate o il montaggio di audio Wattshapp, il tutto verrà mandato in diretta il martedi alle ore 18.30 su Shareradio con la possibilità, appunto, di intervenire per fare delle dediche in diretta. Durante le dirette, inoltre, sarà predisposta una cassa nei cortili e la puntata sarà mandata in onda (magari dai custodi o dai protagocase nisti delle puntate) ad alto volume per fare in modo che le persone si affaccino ai balconi in una sorta di flash mob settimanale. La raccolta di questi podcast sarà infine un modo per storicizzare e anche valutare l’impatto che, un’emergenza simile, possa avere negli abitanti delle case popolari.

di Federica Verona

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